Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Ferreri cerca di riassumere la propria carriera (o per lo meno alcuni fra i suoi punti salienti) in un solo film: ottiene il disastro, o quasi. A parte per il fatto che la Dellera non è un'attrice e che Castellitto, pur bravo, non può reggere la scena da solo, La carne è un minestrone riscaldato del menu del regista che coglie a spizzichi da L'ape regina (la donna che consuma il maschio, puro e semplice inseminatore vivente), dalla Grande abbuffata (cibo + sesso = vita, il resto, mondo compreso, non conta, non serve), dal Seme dell'uomo (casa sul mare, coppia solitaria, finale antropofago: qui le somiglianze e i raccordi sono addirittura imbarazzanti). Tutto questo è già visto e, raccolto in tale maniera confusionaria, scade nello sconclusionato, nel vano, nell'insignifiicante a tratti (ma va ribadito che l'agghiacciante prova della Dellera aiuta parecchio a demolire qualsiasi pretesa di lettura metaforica o allegorica della storia: come si può prendere sul serio un film recitato da amatori allo sbaraglio?).
Paolo vive di pianobar e una sera conosce Francesca: è subito passione. I due si trasferiscono nella di lui casa sul mare e qui vivono un'orgia senza pausa nè freno a base di sesso e cibo. Lei un giorno decide di andarsene: lui la accoltella a morte e se la mangia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta