Regia di Simona Izzo vedi scheda film
Una famiglia benestante apparentemente comune si ritrova in una villa di campagna per festeggiare la comunione delle due piccole di casa. L'occasione fa riemergere vecchi dissapori, idiosincrasie latenti e sospetti di corna.
L'esordio cinematografico da regista per Simona Izzo non poteva essere più fortunato: due David di Donatello (proprio per la regia e per l'attrice non protagonista Monica Scattini), altrettante nomination ai Nastri d'argento e un discreto successo di pubblico; eppure Maniaci sentimentali non va oltre i più risaputi stereotipi della commedia sentimentale nostrana, mai effettivamente evolutasi dalla pochade e dalla commedia popolare, capace qui di raccontare per l'ennesima volta la stessa storia di matrimoni fraintesi, incomprensioni e corna in una famiglia borghese apparentemente per bene. La sceneggiatura della Izzo e di Graziano Diana e Giuseppe Manfridi spinge più sul pedale della risat(in)a che su quello del dramma e mira dritto esplicitamente al lieto fine tarallucci & vino, ma in ogni caso non tenta alcun approfondimento sociale della questione; viene inoltre da supporre che almeno l'ispirazione di base per la pellicola provenisse dalla vita reale della regista, effettivamente inserita in una famiglia di stampo simile (il padre Renato Izzo era doppiatore; il personaggi centrali del film sono uno sceneggiatore e un produttore) e capace di affidare la parte del protagonista al compagno (marito l'anno seguente) Ricky Tognazzi. A proposito, nel cast c'è anche Giuppy (la sorella) Izzo, nei panni di un'attrice, tanto per arrotondare e per il ruolo della madre di Barbara De Rossi è stata chiamata Pat O'Hara, vera madre di Tognazzi. I restanti attori principali sono Alessandro Benvenuti e Veronica Logan; non paga, la regista tornerà tre anni più tardi con il molto simile Camere da letto. 2,5/10.
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