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Stargate

Regia di Roland Emmerich vedi scheda film

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La recensione su Stargate

di giurista81
6 stelle

È un Roland Emmerich in rampa di lancio quello che dirige Stargate. Reduce da I Nuovi Eroi (gli Universal Soldier), il regista tedesco costruisce qua il suo futuro successo con una pellicola meno costosa delle successive che si avvale comunque di egregi effetti speciali.

Lo “stargate” è una porta che permette di collegare il pianeta Terra a un lontano mondo desertico da dove arriverebbero i costruttori delle piramidi di Giza nonché gli avi degli umani. Attraverso la decriptazione di una serie di graffiti (letti dal protagonista come si potrebbe leggere un libretto di istruzioni di un oggetto proveniente dal mercato orientale), i “nostri” riescono ad attraversare lo “stargate” e a essere proiettati sul lontano pianeta. L'obiettivo non dichiarato è distruggere potenziali pericoli per l'umanità provenienti dallo spazio (diventerà un leitmotiv della produzione del regista/sceneggiatore).

A parte le faciloneria iniziali della sceneggiatura, Stargate è un film che riesce a intrattenere inserendosi nel solco della (pseudo) fantascienza intrisa da elementi fantasy. Vaghi echi da Dune e dai romanzi di Roger Zelazny, con animali (pochi) alieni e creature antropomorfe superiori agli uomini (tra cui Ra) che vagano con ornamenti meccanizzati che richiamano l'immaginario dell'antico Egitto. Fanno la differenza le scenografie (qua limitate ma d'effetto) e la fotografia (assai solare), oltre ai bellissimi aerei alieni dalla forma di pipistrelli che bombardano la tribù di uomini tenuti dalle creature superiori a livelli culturali di natura preistorica. Kurt Russell è un po' imbolsito e granitico, totalmente sovrastato da un giovanissimo James Spader. Piace molto l'effeminato Jaye Davidson, attore semidebuttante che non deciderà di proseguire la carriera d'attore. Di contorno gli altri. Tra i limiti vi sono aspetti che ritorneranno in tutta la produzione del regista ovvero studiosi ritenuti folli per le loro tesi rivoluzionarie che, poi, si improvvisano astronauti e dimostrano la fondatezza delle loro posizioni; o ancora l'idea del sacrificio che vede uno dei componenti della missione non fare ritorno sulla Terra e, infine, l'idea della spedizione umana che deve calare una bomba sulla minaccia esterna. Aspetti questi che ritorneranno con Independence Day, Moonfall e, sebbene non sia di Emmerich ma a esso ispirato, Armageddon.

 

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