Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Kissinger decide che gli USA devono cominciare a gestire in prima persona il traffico di droga, la prostituzione, i sequestri di persona e altre attività criminali: in particolare manda a Milano un italo-americano a mettere in piedi un bordello per signore, che ha un enorme successo. Il film si esaurisce nel surreale spunto di partenza, tutto il resto fa cascare le braccia: Gianni Cavina ex pugile impotente con i bigodini, Christian De Sica nobile spiantato che impartisce lezioni di bon ton, Gigi Proietti stupratore seriale, canzoncine stupide, battutacce da caserma, pubblicità occulta senza ritegno (pure di una marca di profilattici), citazioni sbarazzine buttate lì a casaccio (Mr. Chips, Mrs. Miniver e la foto dell’alzabandiera dei marines a Iwo Jima), segretarie procaci e sciocchine, Antilope Cobbler completamente mascherato. Un guazzabuglio penoso che non fa ridere mai, neanche per sbaglio: del resto alla sceneggiatura ha messo mano il piduista coi baffi, e questo spiega molte cose. Dedica ad Al Lettieri, morto poco dopo la fine delle riprese.
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