Luigi, al suo primo impiego, è assunto in una banca di Bologna. L'ambiente è formato da funzionari che sono per lo più suoi coetanei, con qualche esperienza in più. Sia le relazioni umane che gli intrighi sul posto di lavoro si rivelano ben presto una ragnatela che lo intrappola sempre di più. Alla fine ci scappa anche il morto (un suicidio?), ma apparentemente tutto andrà avanti come prima. Avati si muove tra commedia e dramma, tratteggiando con finezza una serie di ritratti di yuppies da quattro soldi. Assenti i toni a lui più consueti della memoria e della fiaba, ne esce un quadro contemporaneo tanto feroce quanto sfumato.
Chi è stato impiegato negli anni '80 non può perdersi questo film, forse non uno dei più noti di Pupi Avati ma a mio parere uno dei più belli: stavolta però non sorriderete.
La sensibilità con cui Avati percepisce i mutamenti di un mondo del lavoro legati al rampantismo ed allo yuppismo di un'epoca in cui si inauguravano open spaces e working team, sembra il contesto propizio per una visione beffarda e amara in cui si rivolgono le relazioni sociali e umane tipiche dei suoi film.
Avati riesce a rendere bene il senso di vuoto e il grigiore predominante nella vita di questi impiegati perennemente insoddisfatti e alla ricerca di sensazioni forti; comunque non e' tra i migliori del regista.
Una lagnosa carrellata di situazioni e personaggi improbabili. Il classico caso di film che nel tentativo di demolire demolisce se stesso. O più probabilmente una pellicola malriuscita. Càpita.
IMPIEGATI (1984) ♥
Dopo pochi mesi di lavoro alla BNL al ventiseienne dottor Luigi Stanzani (Claudio Botosso) occorrono 42 secondi per ricordare le cose più importanti della sua vita, di sicuro tutte relative a quel breve periodo. A chi come me ha vissuto in ambienti di soli impiegati per 39 anni a cominciare da quando ne aveva diciotto,… leggi tutto
Assunto dalla filiale bolognese della BNL dove aveva lavorato il padre, il neolaureato Luigi si trova catapultato in un mondo giovane e stimolante ma che, sotto la superficie di rapporti umani accattivanti, cova l'egoismo ed il cinismo di una competizione che si fa beffe del suo carattere mite e arrendevole. La sua convivenza con il giovane coinquilino Dario, studente perdigiorno e apatico,… leggi tutto
Luigi, giovane e brillante laureato, viene assunto nella stessa banca dove lavorava il padre. Presto viene trascinato nel dedalo di invidie, gelosie e rivalità che albergano tra i colleghi, andando incontro a delle esperienze niente affatto piacevoli. Pupi Avanti parte, evidentemente, con l’intenzione di creare una storia ad alto tasso drammatico che rappresenti la… leggi tutto
Luigi, giovane e brillante laureato, viene assunto nella stessa banca dove lavorava il padre. Presto viene trascinato nel dedalo di invidie, gelosie e rivalità che albergano tra i colleghi, andando incontro a delle esperienze niente affatto piacevoli. Pupi Avanti parte, evidentemente, con l’intenzione di creare una storia ad alto tasso drammatico che rappresenti la…
Pupi Avati con "Impiegati" offre un impietoso ma efficace ritratto della società yuppie di metà anni '80, quasi uno spaccato di un microcosmo fatto di disincanto, arrivismo e competitività in un freddo open-space ante litteram dove un gruppo di giovani bancari cerca un posto al sole per fare carriera o anche solo per ritagliarsi uno spazio di sopravvivenza. Così, tra…
Un giovane viene assunto in una banca bolognese e lì si ritrova un ambiente feroce e tremendo dove tutti paiono falsi. Ci scappa anche un morto...
Nonostante l'idea di partenza sia intelligente ed interessante, non ho amato questo film di Pupi Avati perché l'ho trovato lento, con poco mordente, ripetitivo e scarsamente coinvolgente.
Pupi Avati è un regista sensibile e un attento osservatore della realtà.In questo lavoro,certamente datato ma comunque interessante,scruta con occhio critico e curioso la vita che si svolge all'interno di una banca di Bologna."Impiegati" è un film estremamente e drammaticamente realistico,il mondo impiegatizio piccolo-borghese descritto è…
Assunto dalla filiale bolognese della BNL dove aveva lavorato il padre, il neolaureato Luigi si trova catapultato in un mondo giovane e stimolante ma che, sotto la superficie di rapporti umani accattivanti, cova l'egoismo ed il cinismo di una competizione che si fa beffe del suo carattere mite e arrendevole. La sua convivenza con il giovane coinquilino Dario, studente perdigiorno e apatico,…
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Commenti (7) vedi tutti
Chi è stato impiegato negli anni '80 non può perdersi questo film, forse non uno dei più noti di Pupi Avati ma a mio parere uno dei più belli: stavolta però non sorriderete.
leggi la recensione completa di cherubinoMorde solo a tratti e la noia e la ripetitività si fanno sentire.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiBel film, anche se un po' datato
leggi la recensione completa di Furetto60La sensibilità con cui Avati percepisce i mutamenti di un mondo del lavoro legati al rampantismo ed allo yuppismo di un'epoca in cui si inauguravano open spaces e working team, sembra il contesto propizio per una visione beffarda e amara in cui si rivolgono le relazioni sociali e umane tipiche dei suoi film.
leggi la recensione completa di maurizio73Avati riesce a rendere bene il senso di vuoto e il grigiore predominante nella vita di questi impiegati perennemente insoddisfatti e alla ricerca di sensazioni forti; comunque non e' tra i migliori del regista.
commento di Utente rimosso (buzzin´ fly)Un malinconico spaccato generazionale,che ha il difetto di andare troppo per le lunghe.
commento di RockUna lagnosa carrellata di situazioni e personaggi improbabili. Il classico caso di film che nel tentativo di demolire demolisce se stesso. O più probabilmente una pellicola malriuscita. Càpita.
commento di zio_ulcera