Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Nella sfrenata caccia al successo della Roma dei primi anni 60, Giovanni Alberti tenta la fortuna nell’edilizia, senza avere capacità particolare e senza avere denari. Pur di mantenere di fronte alla moglie l’immagine del successo mantiene uno stila di vita proibitivo che lo porta dapprima a rivolgersi ad agenzie di prestito senza scrupoli e poi a chiedere prestiti agli amici. Quando la moglie scopre che persino la loro casa è stata ipotecata, lo lascia e a quel punto per Giovanni si presenta un’insolita e drammatica prospettiva di cambiamento.
Esemplare della commedia all’italiana del boom di Vittorio De Sica, i protagonisti sono tutti mostrati con lucida e feroce lucidità. Emerge la figura del protagonista, vero intruso e personaggio simbolo della storia che non riuscendo a far ei conti con i suoi stessi limiti si pone in condizioni che si rivelano presto impraticabili. Siamo all’apice del boom, la depressione post crescita comincia ad intravedersi all’orizzonte e ognuno dei personaggi è sempre più attento solo al proprio tornaconto personale, senza nessuno scrupolo e moralità. Quello che il protagonista ha più degli altri è l’amore per la moglie e la famiglia che lo porterà a rinunciare ad una parte di se pur di continuare ad averla al suo fianco. Fondamentale nella sceneggiatura l'apporto della visione "fantastica" di Zavattini.
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