Regia di Fernando Cerchio vedi scheda film
Nel sud degli Stati Uniti imperversano gli scontri fra soldati americani e asburgici-francesi, che controllano il Messico. Fino a che intervengono gli indiani, approfittando della confusione per rivendicare parte di quei territori; a quel punto i due eserciti nemici si accordano per scacciare gli ultimi arrivati.
Modesto spaghetti western licenziato nel periodo di massima produzione - qualcosa di simile alla catena di montaggio, a controllare le uscite in sala di quegli anni - del genere; le attrazioni qui sono poche, in primis certamente c'è la presenza del 'bidonaro' Broderick Crawford, già protagonista una dozzina di anni prima de Il bidone di Fellini. A fianco dell'ex-divo statunitense, caduto in disgrazia a causa della sua nota dipendenza dall'alcol, però, i nomi degni di nota scarseggiano (per non dire che mancano del tutto): Ugo Sasso, Umberto Ceriani, Elisa Montes, Nando Angelini, Mario Valdemarin sono gli attori impegnati nei ruoli centrali della pellicola. Di originale nella sceneggiatura firmata da Ugo Liberatore e dal regista c'è ben poco, ma qualche vaga istanza 'politica' può essere individuata facilmente nella messa in scena degli scontri fra gli invasori (i 'dragoni' asburgici-francesi come i sudisti americani, di provenienza europea) e gli abitanti del luogo, ovvero gli indiani americani. Il soggetto è attribuito nei titoli di testa a Jesus Navarro, nel segno della coproduzione - tipica all'epoca - fra Italia e Spagna che sta dietro all'opera. Per un dollaro di gloria è uno degli ultimi film girati da Fernando Cerchio, mestierante non di infima fascia, già autore di qualche "Totò" e attivo a quel momento da oltre un quarto di secolo, pur senza avere lasciato qualcosa di realmente memorabile al pubblico. 3/10.
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