Regia di Adrian Lyne vedi scheda film
Commedia (???) romantica atipica e insulsa come poche. Negli anni novanta ebbe un gran successo di pubblico, ma non se ne comprende la ragione, o meglio, è difficile condividere il gradimento per un film così furbo e assurdo che sottointende la morale: "l'amore non si compra", proponendo una serie di situazioni inverosimili.
Racconta di una coppia non proprio incorruttibile che sembra confidare nel luogo comune che "tutto abbia un prezzo".
La protagonista Diana accetta di "prostituirsi" in cambio di un'enorme somma di denaro che le ha promesso John, un uomo molto ricco e potente, deciso e desideroso di passare una notte d'amore con lei. "È solo il mio corpo", pensa e dice. Certo, come no.
David, il marito, accetta di diventare cornuto e pappone della moglie, perché inizialmente gli fa gola la possibilità di potersi assicurare insieme a lei un ottimo futuro economico e anche la realizzazione di qualche sogno. Per Diana, in fondo, non è neppure tutto questo gran sacrificio, dato che il miliardario le piace pure. Dopo aver passato una notte focosa con lui, finalmente la bella addormentata si sveglia e capisce grazie a John, che il vero amore non accetta mai compromessi di quel genere. La sua storia con David così si frantuma in mille pezzi e, sorpresa delle sorprese, inizia addirittura una relazione con John. Lui le garantisce che non la cederebbe a un altro per nessuna cifra al mondo, eppure il loro rapporto non è destinato a durare. Diana continua ad amare il pappone nonostante tutto. Alla fine torna da lui per ricominciare ogni cosa daccapo nel loro squallido rapporto.
L'amore è spesso irrazionale o forse diventa abitudine... questo è il messaggio che il film ci lascia e che trova il suo consenso in una società in fondo governata dall'ipocrisia.
Trama sconclusionata dal significato simbolico, quasi fosse una parabola sull'amore e il denaro.
Ha dei risvolti alquanto kafkiani e una narrazione malinconica e lenta. Si salva giusto qualche dialogo.
La love-story non emoziona e il finale non convince per nulla, pare quasi irrisolto. La colonna sonora anonima di certo non aiuta.
Il cast ha dei buoni nomi, ma le interpretazioni lasciano a desiderare.
Robert Redford non ha carisma e non trasmette nulla.
Demi Moore è carina, ma poco incisiva.
E Woody Harrelson è monocorde e imbambolato.
Un'opera in definitiva bislacca, contorta e singolare. Difficile riuscire a empatizzare con i personaggi.
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