Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
Rimando a quanto già scritto per il remake del 1953. A differenza di quello, qui c'è una dimensione fumettistica che gioca inizialmente a suo favore, ma si trasforma ben presto in un'arma a doppio taglio a causa dell'esagerazione: i duetti e il finale fra editore e giornalista suonano quasi un pò ridicoli, ed alla fine mi hanno stancato. Il rudimentale technicolor può essere una valore aggiunto o un ulteriore difetto, a seconda dei gusti.
Qui il sadismo (confronta l'altra mia opinione) è anche peggiore: la polizia tortura un "cattivo" che altri non è che un povero tossicodipendente, giocando sulla sua dipendenza, secondo l'ordine delle cose. Un vero schifo a prescindere dalla realizzazione, comunque discreta.
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