Regia di Antonio Leonviola vedi scheda film
Siamo nel genere e sottogenere, ma quando la mano della regia è data ad un ottimo professionista, qualcosa se ne ricava, anche con mezzi molto limitati messi a disposizione. Leonviola è un ottimo professionista, anche se ha dovuto sempre vivere nei sottogeneri, fra peoplum, western e cose di questo genere. Qui malgrado il mare di robaccia che veniva fatta nella catena di montaggio del genere, riesce a sollevare il livello, e farne una cosa divertente e coinvolgente. Ha benissimo messo a frutto il cast messo a disposizione, in special modo dei due interpreti principali, come Gordon Mitchel, nel ruolo del forzuto e muscoloso Maciste, che finalmente offre un volto più cinematograficamente credibile e meno da bamboccione muscoloso, che di solito si vedevano in giro, e Chelo Alonso, una vice-vice Lollobrigida che sfruttava per certi versi questa sua somiglianza, ma veniva da Cuba e fu importata in Italia come ballerina, ma ebbe la sua carriera proprio in questi sottogeneri. Due volti credibili ed intriganti che aiutano la funzionalità della storia , anche con l’intervento del regista stesso. Una curiosità, fra i ruoli minori si intravede una scialbetta presenza di Raffaella Pelloni, che poi diventerà Carrà, quando ancora tentava la scalata al cinema-
una storia da peoplum, ma ben organizzata
un regista artigiano che ha sempre dimostrato di saperci fare
credibile e simpativo
La perfidia che va vanti con la bellezza
un po' scialba in questo ruolo, attrice relegata più che altro ai fotoromanzi
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