Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Nella Francia occupata dai tedeschi una donna, con il marito lontano, si trova nella necessità di far sopravvivere lei e i due figli; dopo aver conosciuto una prostituta, decide di praticare aborti clandestini per tirare avanti. Alla fine verrà ghigliottinata. Bella prova della Huppert in un film di grande durezza (impressionante la recita dell’Ave Maria storpiata in senso blasfemo, nell’ultima scena): Chabrol parla di mercificazione del corpo (quello delle donne costrette a vendersi, quello dei bambini uccisi che diventa fonte di guadagno) e denuncia l’ipocrisia di un mondo che pratica lo sterminio organizzato (sui fronti di guerra, nei lager) e poi se la prende con i pesci piccoli. Raramente è stato così efficace.
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