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Atmosfera zero

Regia di Peter Hyams vedi scheda film

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La recensione su Atmosfera zero

di Baliverna
8 stelle

CONTIENE PARTICOLARI DELLA TRAMA - Bel film, di una fantascienza che definirei intelligente. E questo è già molto, in un'epoca in cui molti film di questo genere sono solo pieni di effetti speciali, fracassoni, e non hanno nulla da dire. Qui, invece, il discorso c'è, ed è interessante. Può essere inoltre applicato senza problemi al nostro mondo presente, afflitto da
quello che si potrebbe chiamare "produttivismo". La compagnia mineraria del film, infatti, spreme i lavoratori come limoni, al fine di aumentare la produzione e i profitti. Per questo li provvede di droga e sesso, in modo che lavorino di più senza troppe storie, e non si agitino nel tempo libero. La natura dell'essere umano, però, non si può violare impunemente, e prima o poi presenta il conto.
L'ambientazione è suggestiva, fatta di ambienti bui, sporchi, e affollati, e dà un senso di claustrofobia e oppressione. Ciò si adatta bene alla realtà di precarietà e sfruttamento che
vuole descrivere. Almeno due ambienti restano impressi: lo squallido e oscuro bar, e il super affollato dormitorio, con i letti stipati come le celle di un alveare.
La sceneggiatura è proprio buona: è attenta a definire il tema e i personaggi, e a condurre bene avanti la storia. Gli effetti speciali sono pochi, funzionali alla trama, e non fini a se stessi (altro pregio). Il personaggio del protagonista (Connery) è proprio bello, di quelli che ce ne vorrebbero parecchi sparsi per la nostra società, ed è ben interpretato dall'attore. Anche la burbera dottoressa ha una buona stoffa umana, nascosta sotto la scorza dura. Coraggiosa (oggi più che mai) anche la scelta di dare la parte ad un'attrice brava, ma sfiorita. Resta impresso quando, affascinata dalla sua forza morale, dice a Connery "Sua moglie è una stupida" (perché l'ha piantato). Quest'ultimo è anche un personaggio che finisce per essere interessante, forse perché è curiosamente contraddittorio e diviso in se stesso: dice di amare il marito ma lo pianta; dice che lo ha fatto di getto, ma nello stesso tempo che non poteva altrimenti, e che non vuole ripensarci per non pentirsi; il motivo sarebbe che il bambino deve respirare un po' di aria buona. Un bel pasticcio, forse di auto-inganno o di disordine interiore.
Il titolo italiano è buono e forse migliore dell'originale.
 

 

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