Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Un grande Pietro Germi, i cui personaggi fendono l'asprezza della realtà con i loro profili induriti dalle umiliazioni e dal dolore, ma inturgiditi dall'orgoglio e dalla speranza. I paesaggi cittadini, campagnoli e montani si susseguono, nel travagliato viaggio dei protagonisti, come scenari dalla solarità vasta ed incantata, però difficili da attraversare. Il film presenta il panorama di un'Italia, non troppo lontana nel tempo, ma vergognosamente cancellata dalla memoria: un Paese provinciale ed arretrato in cui ci si poteva sentire stranieri in patria. L'ostilità e lo sfruttamento di cui, in questa vicenda, sono vittime gli emigranti siciliani prefigura tristemente – ricalcandone in maniera impressionante le modalità – il trattamento talvolta riservato ai nostri giorni, da popolazione ed istituzioni, ai migranti extracomunitari. La storia de "Il cammino della speranza" è l'immutabile destino dei "poveri e diversi", che non dipende dai sistemi politici né dalle ideologie, perché ha origine in ancestrali moti di repulsione. Nessun regime, nemmeno il più evoluto e libertario, è mai riuscito a sradicare nella sua gente questo irrazionale, primitivo rifiuto di aprirsi incondizionatamente all'umanità altrui.
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