Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Agosto 1944: nella Firenze riconquistata dagli alleati, il Sor dieci (Paolo Villaggio), ex pugile, raduna un gruppo di atleti improvvisati nel tentativo di ricominciare una vita decente, dopo gli stenti e le privazioni della guerra. Ma i tempi sono ancora duri…
Grande prova di Paolo Villaggio che qui incarna l’italiano medio, un po’ gaglioffo e un po’ eroe (tanto centrale la sua figura che Monicelli voleva intitolare questo film proprio col nome del protagonista). Il suo personaggio, con sconclusionata innocenza, guida testardamente (forse per dare un senso alla propria vita) la scalcagnata banda d’improvvisati boxeur, insegnando loro ad affrontare tutte le difficoltà comunque vadano le cose (sfruttando l’inesauribile ottimismo provocato dalla fine del conflitto mondiale).
Commedia divertente e leggera, con alcune situazioni comiche notevoli e tanti colpi di scena: un sapore agro-dolce degno del grande Monicelli, che racconta il secondo dopoguerra col il solito tocco sarcastico e picaresco. Il film ripropone alcuni dei temi più famosi della commedia all’italiana, trent’anni dopo però il suo tramonto, tanto che proprio l’apparente forza di questo film è di fatto il suo limite: anacronismo o nostalgica rievocazione?
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