Regia di Phil Alden Robinson vedi scheda film
Un agricoltore dell’Iowa, su ordine delle voci, spiana una coltivazione di mais per costruire un campo di baseball, dove si ritrovano gli spiriti di otto giocatori dei White Sox Chicago che erano stati squalificati a vita nel 1919. Ennesima dichiarazione d’amore per il baseball da parte di Costner, una roba che sfiora l’idolatria di Charlie Brown per Joe Shlabotnik. Lo spunto di partenza è carino, ma ha il fiato cortissimo: dopo mezz’ora, per evitare la ripetitività, bisogna inventare qualcosa di nuovo. Arrivano così un ex scrittore di culto isolatosi dal mondo per misantropia (nel libro da cui il film è tratto era esplicitamente Salinger), un vecchio medico che ha imparato che è meglio non realizzare tutti i propri desideri, infine il defunto padre con cui riconciliarsi. Tutto secondo il manuale dei sogni americani, che concede sempre a chi ha sbagliato una seconda possibilità e a cui Costner evidentemente continua a credere.
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