Regia di Phil Alden Robinson vedi scheda film
Piccolo grande caso della stagione cinematografica USA 89/90, "Field of dreams" rappresentò l'esordio di un regista parco di film girati, tre in diciassette anni, e in netto peggioramento: parabola sentimental-fantastica che tocca punte di autentica poetica americana, e, pur occupandosi di baseball, sa parlare anche a chi non lo ama granchè: Kevin Costner, qui in una delle diverse pellicole a sfondo sportivo che ha interpretato, dà una delle migliori interpretazioni della sua carriera, e l'intero apologo, condotto con leggerezza ammirevole, è un'elegia gentile sul potere dei sogni da coltivare, senza stucchevolezze. Robinson realizza una storia sulla ricerca di un'innocenza smarrita e rintracciabile, anche a costo di perdere tutto il bene materiale: in questo senso, uno dei film più correttamente spirituali del cinema americano di sempre.
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