Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Bellissimo action italiano di Lenzi. L’azione è sempre viva e mai buttata lì per riempire vuoti di sceneggiatura, perchè anche questa è ben presente, ma non nella sua accezzione solita, bensì in quella nuova, anticonformista del genere all’italiana. Mancano i grandi diaologhi americani? Mancano personaggi dipinti con maestria? Mancano le spiegazioni e le cure dei particolari? Be’, non è un dramma, anzi è la via migliore per slegarsi dal conformista mondo delle regole cinematografiche, scavalcando i costi e le pretese autoriali da intellettuali. Il risultato finale è un vero prodotto d’autore, ma non di quelli che cestineresti subito perchè cerebrali e pretenziosi, quasi snobisti, ma uno di quelli, invece, fatto sia per piacere al pubblico, sia per schiaffeggiare la retorica del cinema dell’epoca, preferendovi il gusto del violento, dell’amorale, del cinico, e della rabbia. Tutto raccontato con un linguaggio narrativo secco ed essenziale, tipico di certi film di quegli anni.
Qui il mitico Commissario Betti torna a Napoli per infastidire la mala locale, e tra smascherare un criminale assassisno che si crea l’alibi proprio con la polizia firmando regolarmente all’una il registro, e tra una ripulita e l’altra ai bassifondi, si dedicherà con tutto il suo sangue ad incastrare O’ Generale, un Barry Sullivan davvero odioso, forse perchè quel viso da bravo nonnino ce lo farebbe immaginare in un’altra maniera. Ma credo che il fascino riiluttante di questi personaggi sia racchiuso nella continua domanda che ci faremo sempre: ma chi cazzo sono questi per decidere della vita e della morte di un uomo onesto con tanto di famiglia? Chi cazzo credono di essere questi “uomini d’onore”...questi “uomini di merda”? Si parla tanto di culture diverse per giustificarli (In meridione è così da secoli...), ma credo sempre siano i personaggi più odiosi. Come può un uomo, solo perchè si crede Dio, decidere della vita di un altro uomo? ...Vedi alla voce Bush, Berlusconi, Bin Laden, ecc...
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