Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
proprio un bel film. bello perchè intrattiene, non annoia e coinvolge. grezzo perchè è un film che ha uno scopo, lo punta e ci arriva dritto, sfondando porte e cancelli e perchè no buttando giù anche qualche muro. di una violenza che ti ci ritrovi a pensarci su. nel senso che abituati come siamo ad uno standard medio dove per assistere a qualche sprazzo di violenza disturbante ho dovuto aspettare SYMPATHY FOR MR VENGEANCE l'anno scorso sul satellite e forse un pò con THE DESCENT(ma ancora devo vedere WOLF CREEK). una violenza che si giustifica e si approva trasportati dall'enfasi del commissario betti interpretato da un bellissimo e granitico maurizio merli. quando mena prima di accompagnare al commissariato i fermati, è per ricordargli che se li ripesca sarà sicuramente peggio. daltronde abbiamo a che fare con una città sotto assedio. donne seviziate, banche e assicurazioni derubate, poliziotti speciali e carabinieri trucidati con scariche di mitra, nonnette buttate giù dalle trombe delle scale(qui mi è venuto da ridere... oh fantozzi mica si cancella con un colpo di spugna), onesti lavoratori arsi vivi perchè non si sottomettono al pagamento del pizzo, insomma un girone infernale. e il commissario ripreso e sospeso per i suoi metodi assolutamente non ortodossi, viene richiamato perchè per porre un freno a tutto questo sconcio, serve un uomo come lui. DIRTY HARRY se non è dietro l'angolo è comunque ben fresco nella memoria e merli nella sua ferma espressione pensosa lo ricorda molto. molti i momenti gore come quando uno dei due criminali che hanno seviziato la moglie di tranquilli si impala sul cancello scivolando col piede, nella funicolare quando una donna muore sbattendo la faccia ripetutamente contro la funicolare che viaggia in senso opposto e le morti per colpi di mitra dell'agente speciale(tra l'altro porprio bono) e del carabiniere veramente crudeli. non si può non rispondere a codestà disumanità senza usare gli stessi modi. frances macdormand in MISSISSIPI BURNING diceva che "non ci nasce così, ti viene insegnato". e la violenza la si conosce molto presto. diventa sintomatica e difficile da guarire quando per combatterla serve altra violenza. e quindi si tace omertosi quando verso la fine mentre il finanziere della mala john saxon viene aggredito e sparato per fargli pagare uno sgarbo, una mano guantata spara verso 'o generale ammazzando il boss e gli scagnozzi, ferendo il finanziere per farlo accusare e inprigionarlo. noi sappiamo ma è giusto così. un criminale morto è solo un problema in meno. non infastidisce nemmeno il finale con merli sulla via della stazione schifato da tutto pronto ad andarsene, ma che torna sui suoi passi come vede passare il figlioletto dell'onesto meccanico trucidato dai criminali con la stampella zoppicare sofferente. sulle note di una bella canzone cantata in inglese, merli torna al suo posto per evitare cose come quella che gli fanno abbassare lo sguardo dalla vergogna.
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