Regia di Sergio Martino vedi scheda film
Sergio Martino racconta l'inizio degli Anni di Piombo con una vicenda inquietante e densa di colpi di scena.
Tre carcerati, durante un trasferimento in treno da Novara, fuggono nei monti lombardi e, dopo essere rimasti in due e aver compiuto una strage, vengono uccisi da un giovane commissario della Squadra Mobile che, subito dopo, è sospeso dal servizio. Comincerà un'indagine personale dopo l'omicidio di un collega amico. La pista lo porterà sulle tracce di un gruppo anarchico manovrato da potenti (industriali, editori, politici e altro). Ma cosa vogliono questi in realtà? Il talentuoso Sergio Martino aggiunge un ennesimo tassello al filone politico poliziesco (un altro suo titolo celebre è LA POLIZIA ACCUSA: IL SERVIZIO SEGRETO UCCIDE) dove i riferimenti, stavolta, sono le infiltrazioni universitarie, i gruppi anarchici, i movimenti nati da Lotta Continua e il gioco degli editori (come non pensare al Gap di Giangiacomo Feltrinelli e al mistero sulla sua morte?). Forse troppo complottista in alcuni passaggi (comunque a grandi lettere compare la solita didascalia "Ogni riferimento a fatti, luoghi e personaggi reali è casuale o involontario") anche se non si capisce se la sceneggiatura, scritta magnificamente, è un'ipotesi sulla realtà (elemento che l'ha portato ad avere accuse di "cinema di destra", se non addirittura fascistoide, soprattutto visto l'uso di frasi come "la rivoluzione inizia con l'omicidio di una donna incinta") o è al servizio del thilling (col colpo di scena finale!). Notevole anche sul piano delle scene d'azione (troviamo alcuni dei migliori inseguimenti in automobile mai girati) e della violenza. A suo modo un grande cult!!!
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