Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Alla vigilia del matrimonio, Hildy Johnson (Lemmon), cronista di una nota testata americana, si impegola nel caso della fuga di un condannato a morte, la cui vicenda è stata strumentalizzata dai potenti del luogo a fini propagandistici. Contravvenendo a ogni deontologia professionale, Hildy - insieme al direttore del giornale per il quale lavora (Matthau) - cerca l'ultimo scoop, quello da prima pagina, appunto, prima del congedo definitivo. Ma il capo non vuole saperne delle sue dimissioni…
Tratto dalla commedia del 1928 di Ben Hecht e Charles McArthur (di cui esistono altre tre versioni cinematografiche: una del 1931 con la regia di L. Milestone, una del 1940 con quella di H. Hawks, La signora del venerdì, e un'ultima del 1988 diretta da Ted Kotcheff, Cambio marito) sceneggiata da Billy Wilder col fido I.A.L. Diamond, Prima pagina è un saggio di maestria registica giocato quasi interamente nel chiuso della una fumosa sala stampa che sovrasta il patibolo carcerario, in ossequio all'origine teatrale della commedia. I temi cari a Wilder ci sono tutti: l'amicizia virile ostacolata dalla presenza femminile, il doppio, l'insofferenza alla vigliaccheria e alla stupidità del potere costituito, la ridicolaggine dei mass media. Con Lemmon e Matthau che gareggiano in simpatia e bravura e dialoghi scoppiettanti, Prima pagina è una delle tante perle nella filmografia del regista viennese.
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