Regia di Orson Welles vedi scheda film
Un noir dall'intelligenza sottile, in cui l'intrigo è un inganno architettato sul filo del rasoio. Ogni colpo di scena è come l'atto di voltare una pagina, o inclinare uno specchio, per vedere la realtà da una nuova angolazione. Il perfetto complotto criminale non è un artificioso impasto di finzione e menzogna, bensì è una fine sovrapposizione di ruoli, in cui l'immagine dell'ideatore – e con essa, il suo agire – si sdoppia tra ciò egli è, e ciò che vorrebbe essere, e, ancora, si moltiplica nei tanti modi in cui egli desidera apparire di fronte ai vari personaggi coinvolti nella sua trama. Nel piano omicida dell'avvocato Bannister è infatti riassunta tutta la sua vita, ciò che egli ha conquistato e ciò che teme di poter perdere, la sua maniera di amare, di odiare e di sfruttare il prossimo. Il male e il bene collaborano nella creazione di una ragnatela in cui, come su una scacchiera, a ciascuno dei pezzi sono assegnati una casella, una serie di mosse previste, ed un preciso destino finale. "La signora di Shanghai" è un capolavoro di sobria genialità, in cui il tessuto del racconto giallo viene messo a nudo, e rivestito da un velo di elegante bellezza visiva.
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