Regia di Tod Browning vedi scheda film
Intendo dedicare questa opinione al ragazzo suicidatosi recentemente a causa della sua (presunta) diversità (rispetto a chi?) e a tutti quelli come lui. Come noi, freaks. Le parole della madre al temine del funerale sono state: "La foto in cui appariva truccato era di Carnevale, ma lo hanno voluto deridere e farne un mostro".
Questo è probabilmente uno dei film più inquietanti della storia del Cinema, una pellicola che, a dispetto della tecnologia di cui disponiamo, sarebbe impossibile da realizzare ai giorni nostri.
I produttori della MGM desideravano realizzare un film dell’orrore che potesse competere con l'enorme successo di Frankenstein e del Dracula interpretato da Bela Lugosi, diretto da Tod Browning (pseudonimo di Charles Albert Browning Jr.) e lanciato dalla Universal, casa produttrice rivale, nel 1931. La scelta riguardante la regia cadde proprio su Browning, anche in virtù della storia personale del regista che si adattava benissimo alla trama (trasposizione di un racconto del 1923, Spurs, a opera di Tod Robbins).
Browning non era nuovo a questo genere di tema: non solo conosceva il racconto di Robbins, ma a sedici anni era scappato di casa ed era andato a lavorare in un circo dove aveva vissuto a stretto contatto con vari freaks, sviluppando un profondo rispetto per queste persone. Un'esperienza che gli permise di instaurare un rapporto confidenziale e diretto con gli attori e di lavorarci proficuamente, quando invece gli altri “normali” sarebbero stati spaventati o, quantomeno, si sarebbero sentiti a disagio.
Se la trama del film è, in sé, abbastanza banale, lo stesso non si può dire del messaggio che comunica, un messaggio, purtroppo, ancora oggi attualissimo, senza inoltre dimenticare che, proprio in quel periodo, il mondo stava per finire tra le grinfie di mostri con la parvenza di persone "normali" come Hitler, Stalin e Mussolini.
Secondo Paolo Mereghetti: "Il film è interpretato da autentici freaks che trasportano lo spettatore in un mondo di incubi e paure. Browning filma la vita quotidiana di quei "mostri" senza morbosità, ma con l'intenzione di rivelarne la genuina umanità, così da decuplicare la mostruosità morale di certi esseri "normali" come Cleopatra, salvo poi, dopo aver rinsaldato il legame che unisce il normale al diverso, compiere un ulteriore spiazzamento psicologico, perché la solidarietà che i freaks dimostrano per il nano Hans si trasforma in una vendetta altrettanto atroce se non peggiore dell'offesa che stava per subire."
Quest'ultima affermazione non mi trova affatto d'accordo: la vendetta, a mio parere, è direttamente proporzionale alla "offesa" nonché del tutto meritata.
In realtà, pur essendo stato realizzato in un'epoca assai remota, quando cioè l'arte cinematografica era ancora poco più che adolescente, Freaks è, senza ombra di dubbio, il film definitivo sul tema della diversità. La genialità di quest'opera sta proprio nella sua disarmante semplicità e nell'estrema chiarezza del proprio assunto: ciò che ci sembra normale, per convenzione o anche solamente per miopia, si può rivelare infinitamente più mostruoso rispetto al suo opposto: l'anormale, il diverso; quello sconosciuto, apparentemente così poco simile a noi, che tanto ci terrorizza. Un assunto talmente banale da sembrare anch'esso ciò che non è: scontato. Ora come allora.
La prima mondiale venne presentata il 28 gennaio 1932 al Fox Theatre di San Diego che aveva una capienza di 3.000 posti. Quella fu l'unica sede nella quale venne proiettata la versione integrale di Freaks.
Le cronache raccontano come la MGM, dopo quella premiere, abbia drasticamente ridotto l'esibizione di creature deformi, accorciando il film di quasi un terzo, ma non esistono prove concrete di questi tagli.
Per fare un esempio, originariamente il finale avrebbe dovuto mostrare Ercole, il complice di Cleopatra, mentre canta da soprano come nuova attrazione dello spettacolo di Madame Tetrallini, in quanto castrato dai freaks.
A seguito della reazione fortemente negativa da parte degli spettatori che assistettero all'anteprima, questa scena sarebbe stata eliminata.
Una donna, dopo aver assistito alla proiezione, scrisse una lettera a Tod Browning nella quale affermava: "Lei deve possedere l'attrezzatura mentale di un mostro per aver elaborato un film del genere!"
Un altro spettatore dichiarò: "E' inconcepibile mettere tali creature in un film e mostrarle al pubblico."
Sicuramente la pellicola subì parecchi tagli, dovuti alla censura, in molti stati dell'Unione, mentre nel Regno Unito fu proibita per ben trent'anni, come pure, almeno inizialmente, in Australia.
Sarebbero stati rimossi anche numerosi dialoghi che avrebbero rappresentato i normali esseri umani come creature disgustose e i freaks come persone gentili e simpatiche. Uno di questi dialoghi si sarebbe svolto durante la trepidante attesa riguardante la sorte di Hans, quando uno dei fratelli Rollo osserva freddamente: "Si direbbe che il mondo stia per finire solo perché un mostro rognoso si è preso una sbornia.", sentendosi controbattere da Madame Tetrallini, in difesa dell'umanità dei suoi "figli": "Ah, maiali, bestie - ... loro sono molto meglio di voi, tutti quanti loro... voi due cani!"
Una delle scene più celebri, ripresa da molti registi (come, per esempio, Bertolucci nel soporifero The Dreamers) è quella in cui Cleopatra, riuscita finalmente a sposare Hans, viene accettata tra i freaks come una di loro durante il banchetto di nozze.
Scena che piacque molto anche ai Ramones che trasformarono la cantilena "Gooble, gobble, we accept her, we accept her, one of us, one of us!" nel famoso e demenziale slogan che li contraddistingue: “Gabba gabba hey!”.
http://www.sacrificiumintellectus.com/
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta