Regia di Tod Browning vedi scheda film
Un nano di un circo si innamora di una trapezista. Accortasi che l'ammiratore è diventato l'erede di una cospicua fortuna, la donna architetta un piano diabolico per ucciderlo. Questo scatenerà però la vendetta da parte degli altri della compagnia.
Tod Browning diresse questa pellicola con l’intenzione di creare un film horror mai visto, perturbante e realistico, fu per questo che utilizzò come attori veri freaks circensi.
L’intento di Browning è quello si smascherare i veri mostri così divide i personaggi in buoni e cattivi, quasi a volerci mostrare che “l’abito non fa il monaco” e coloro che vengono derisi, esclusi e definiti a gran voce “mostri” dimostrano di essere sono invece capaci di atti di umanità come il perdono e l’altruismo, di cui gli esseri definiti “normali” sembrano esserne alquanto privi.
Una pellicola intima e coinvolgente che dopotutto ha, in un certo senso, anche un… lieto fine, un finale insomma che rende giustizia. Da notare inoltre come proprio nel finale il regista si lascia andare regalandoci scene quasi visionarie, in parte rappresentative del suo cinema.
Un capolavoro memorabile e maledetto, film-freak egli stesso. Leggenda vuole infatti che la pellicola fu mutilata dal produttore Thalberg che la ridusse a poco più di un'ora. Un’ingiustizia che fortunatamente non intacco la memorabilia di questo straordinario film.
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