Edgard, scrittore di gialli e di fantascienza, cerca ispirazione su un'isola di pescatori, con la moglie Milène, che ha perso la voce a causa di un incidente automobilistico. Nella sua fantasia le persone diventano le "creature" del libro che sta scrivendo; in particolare un anziano castellano che egli "vede" come un diabolico scienzato e che immagina di uccidere. L'uomo muore veramente, Milène dà alla luce un bambino e riacquista la voce. Agnès Varda tiene costantemente la narrazione su un piano di intrigante ambiguità, grazie anche a uno stile antitradizionale, abilmente controllato da una sagace e feconda inventiva.
ho visto molto della Varda e la apprezzo parecchio, di solito digerisco quasi tutto e porto i film alla fine, ma stavolta ho retto per soli 45 minuti, su Mubi ci sono molti altri film/documentari di questa regista che sono interessanti ed originali, questo l'ho trovato brutto e poco ispirato
parlare non bene di un film di un maestro del cinema non è mai bello, però in questo caso il film risulta ad oggi piuttosto datato e insopportabilmente cerebrale. l'invadente, ostica e concettuale soundtrack di Pierre Barbaud (grande in Hiroshima mon amour) certo non aiuta. ovviamente delle buone zampate qua e là ci sono, ma non è la miglior Varda.
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CLASSICI RESTAURATI
"C'était l'hiver, et rien ne semblait vivant ". Una coppia di neo sposi sfreccia in auto per recarsi fuori stagione presso un'isola ove il marito ha intenzione di concentrarsi per scrivere il suo nuovo romanzo.
La moglie ha paura della velocità ma il marito non accenna a rallentare, fino a venir coinvolto in un serio incidente, a… leggi tutto
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P.S.…
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ho visto molto della Varda e la apprezzo parecchio, di solito digerisco quasi tutto e porto i film alla fine, ma stavolta ho retto per soli 45 minuti, su Mubi ci sono molti altri film/documentari di questa regista che sono interessanti ed originali, questo l'ho trovato brutto e poco ispirato
commento di carromitparlare non bene di un film di un maestro del cinema non è mai bello, però in questo caso il film risulta ad oggi piuttosto datato e insopportabilmente cerebrale. l'invadente, ostica e concettuale soundtrack di Pierre Barbaud (grande in Hiroshima mon amour) certo non aiuta. ovviamente delle buone zampate qua e là ci sono, ma non è la miglior Varda.
commento di giovenosta