Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Episodio del collettivo Boccaccio ’70, antologia che può essere considerata anche non nella sua interezza per la mancanza di un reale trait d’union (il sesso? deboluccio), Renzo e Luciana fa parte del filone “sociale” e meno commerciale di Monicelli ed è il meno addentro alle logiche concettuali dello zibaldone. Non è un caso che sia stato inserito in un film di sicuro richiamo commerciale (almeno nelle intenzioni del produttore Carlo Ponti). Ispirata da un racconto di Italo Calvino, è la parabola amara e kafkiana su due sposini proletari che non possono vivere serenamente per mancanza di una stabilità economica, presenta almeno tre elementi di interesse: la straniante rappresentazione delle nuove ritualità di massa del proletariato (l’angosciante domenica all’idroscalo); la mutazione progressiva della periferia invasa dai simulacri della pubblicità (l’insegna luminosa accanto alla finestra); il ritratto di una donna al lavoro lontana anni luce dallo stereotipo della telefonista del decennio precedente. Assieme al disperato Risate di gioia, apre gli anni sessanta di Monicelli con la malinconica consapevolezza del benessere effimero.
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