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Rosalba, la fanciulla di Pompei

Regia di Natale Montillo vedi scheda film

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La recensione su Rosalba, la fanciulla di Pompei

di mm40
2 stelle

Rosalba, figlia del fattore don Andrea, ha come pretendente Giorgio; il problema è che Giorgio ha alcune cambiali in sospeso e viene aiutato economicamente di nascosto dalla giovane moglie di Andrea, Laura, che con Giorgio ha un'intesa. Come se non bastasse esce intanto di prigione Vittorio, vecchia fiamma di Laura e deciso a farla di nuovo sua.

 

Rosalba, la fanciulla di Pompei è la prima delle due regie di Natale Montillo, che dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Cinquanta si prodigò nelle più disparate vesti (oltre che regista fu interprete, produttore, soggettista e sceneggiatore) rimanendo comunque ancorato a un cinema alimentare, di serie B. Questa pellicola ne è la perfetta esemplificazione: un melodramma a tinte eccessive da Montillo scritto insieme all'esperto del genere Armando Fizzarotti e che vede in scena, oltre al Nostro, Elli Parvo, Roberto Risso, Silvana Muzi, Renato Baldini e Beniamino Maggio. La confezione è sufficientemente solida e le modeste ambizioni di partenza risultano rispettate anche grazie all'inserimento nella storia di momenti più leggeri e di siparietti musicali come il filone d'altronde richiede; un'ora e mezza di (presunti) tradimenti, rivelazioni, disperazioni, tragedie e, naturalmente, un lieto fine abborracciato, infilato lì alla meglio. Montillo sarà dietro la macchina da presa di nuovo l'anno seguente con Balocchi e profumi (1953), per firmare poi la sua ultima co-regia insieme a Edmondo Lozzi nel 1958, per La sposa. 2,5/10.

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