Regia di Michael Ritchie vedi scheda film
Per alcuni il miglior film sportivo di sempre. Ma forse tale giudizio non rende giustizia a film ben più riusciti ed emozionanti nel (sotto)genere di riferimento, quali “Momenti di gloria” (1981) o “Ogni maledetta domenica” (1999).
Questo film di Michael Ritchie ha almeno due punti deboli:
1- L’assenza quasi totale di una qualsivoglia colonna sonora, che in moltissime pellicole non è richiesta né tantomeno necessaria, ma la cui mancanza in questo caso grava sul maggiore impatto emotivo che grazie ad essa il film avrebbe potuto avere
2- Un plot esclusivamente basato sul susseguirsi di sequenze di sciismo, privo di qualunque sviluppo che non sia incentrato sulla carriera sportiva del protagonista (la più o meno fugace storia d’amore vissuta da Redford durante il film è tanto piacevole quanto insignificante, poiché trattasi di un mero pretesto senza il quale la pellicola si sarebbe probabilmente trasformata in un documentario).
Dall’altra parte della bilancia vi sono però meriti innegabili che riescono a salvare il film.
In primis la presenza di due giganti come Redford e Hackman, rispettivamente nelle parti del non più giovane spavaldo sciatore sprezzante del pericolo e dell’allenatore rigido ma simil-paterno nei confronti del primo; entrambi ruoli che si addicono perfettamente agli attori in questione. Il protagonista oppresso dal timore della vittoria mancata può apparire forse stereotipato, ma è altresì necessario poiché si addice (ed è richiesto) agli (dagli) standard del genere.
In secondo luogo, il film vanta una fotografia eccelsa e un montaggio sublime, quest’ultimo in grado di valorizzare le scene d’azione ma soprattutto gli istanti che precedono le gare, riuscendo nell’intento di portare l’adrenalina a livelli considerevoli facendo vivere sulla pelle allo spettatore l’insostenibile tensione degli attimi antecedenti le discese.
Impeccabile quindi a livello tecnico, con le tantissime sequenze di gara girate meravigliosamente, sfrutta bene il paesaggio e l’ambientazione montani e vanta un gran bel finale da fiato sospeso.
Un film che forse potrà annoiare coloro mentalmente e concettualmente estranei allo sport in questione (eppure, nonostante tutto, a scrivere è uno di questi), però resta un prodotto di buon livello nonché forte, tra l’altro, del merito di essere l’unica pellicola di genere sportivo a trattare lo sci.
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