Regia di Mario Gariazzo, Leopoldo Savona vedi scheda film
"Dio perdoni la mia pistola, un film di Leopoldo Savona; soggetto e sceneggiatura di Mario Gariazzo e Leopoldo Savona; regia: Mario Gariazzo, Leopoldo Savona". Se i titoli di testa della pellicola non sono chiarissimi, una ricerca in rete (su siti attendibili come Imdb o Wikipedia) non aiuterà affatto: c'è chi attribuisce il film all'uno e chi all'altro, mentre è abbastanza probabile 'facendo una media' che entrambi abbiamo messo mano alla macchina da presa, forse in momenti differenti (uno dei due lo ha iniziato, ha lasciato il progetto a metà e l'altro lo ha terminato?). Qualunque sia la versione reale dei fatti, il 'mistero' del regista è l'unica cosa interessante di questo Dio perdoni la mia pistola, spaghetti western ormai fuori tempo massimo (il filone procedeva a spron battuto da oltre un lustro e le trame cominciavano a ripetersi in maniera preoccupante già da un pezzo) e realizzato, come la maggior parte degli altri lavori del genere, con quattro soldi, anzi tre, anzi due. Bastino i nomi degli interpreti per rendersi conto dello scarso spessore dell'opera: Wayde Preston, Loredana Nusciak, Dan Vadis, Giuseppe Addobbati, Livio Lorenzon; l'unica trovata degna di curiosità di tutto il film sta nella pistola-a-stampella utilizzata dal protagonista: ma se Django aveva un mitra nella bara, la soluzione non impressiona poi più di tanto. Della fotografia si occupa Stelvio Massi, ancora lontano dal passare alla regia; il prodotto finale è decisamente dozzinale e senza scusanti. 2/10.
Un ranger soprannominato Texas vuole far luce su un caso di assassinio a suo parere risolto accusando un innocente. In effetti Martin, rivale del presunto assassino, sembra saperla lunga sul caso; e quando Texas prova a indagare su di lui, riceve un magniloquente pestaggio.
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