Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Nuclei sovversivi come gruppi di improvvisazione teatrale, le stanze di un appartamento in cui si preparano le future messinscene rivoluzionarie, i testi da leggere, le battute da imparare, i travestimenti, i personaggi da interpretare, la clandestinità come una prova costumi. Giovani borghesi annoiati che giocano alla lotta armata, movimenti di rivolta che avanzano sulle caselle di un monopoli, l’eroina che viene scaldata su un cucchiaio, una ragazza che se ne frega delle regole della protesta, gli impulsi sessuali e le compagne costrette a scopare, le bottiglie di alcolici, i cappelli e i guanti sadomaso, le calze per nascondere il volto, feticismi anarchici, ci si trucca, ci si comporta da ribaltatori dell’ordine costituito, le pistole in pugno, le rapine, poi ci si piscia sotto nei pantaloni per la paura, irriverente satira al mondo delle bande armate della fine degli anni settanta, la divisione in capitoli con le scritte oscene dei cessi di Berlino, un inizio ritmato sulle pulsazioni elettroniche di un computer, battiti informatici e cardiaci, sonorità stranianti e jazz, uccisioni da gangster movie, un rapimento rappresentato come una pantomima carnevalesca, la prigione del popolo che diventa uno studio televisivo, la sua giustizia solamente una farsa.
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