Regia di Edouard Molinaro vedi scheda film
Considerato erroneamente il film in cui Tognazzi sdogana il tabù dell'omossessualità (in realtà aveva già dato una stupefacente interpretazione nel più sofferto e drammatico Splendori e miserie di Madame Royale), il film può contare su due protagonisti dalla verve comica straordinaria: Serrault, un po' sopra le righe a forza di urla e pianti isterici, è memorabile nel suo personaggio volutamente "eccessivo", nonchè geloso ed egocentrico; Tognazzi, splendido come sempre, è abilissimo in un ruolo più sotto le righe ma con momenti che entrano nella memoria: la lezione di comportamenti virili nei confronti del compagno è da manuale: a partire da come si impugna una fetta biscottata alla camminata "alla John Wayne". Tolte però le eccellenti capacità attoriali il film rimane abbastanza superficiale nell'analisi del mondo omosessuale: nessun elemento di pregiudizio e conflitto tra la famiglia altoborghese e conservatrice e il mondo gay viene infatti risolto. Anzi, il futuro e rigoroso suocero della coppia accetterà (comicamente) di travestirsi da donna solo per evitare uno scandalo politico, ma certo il film non pone nemmeno un confronto tra i due contesti. Forse meglio così, senza finali necessariamente didattici e didascalici a cui poi ci hanno abituato certi prodotti d'oltreoceano.
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