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Il vizietto

Regia di Edouard Molinaro vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il vizietto

di axe
7 stelle

Albin e Renato sono due uomini che fanno coppia nel lavoro e nella vita. Stabilitisi a Saint-Tropez, sulla Costa Azzurra, in Francia, gestiscono un locale notturno, "La Cage Aux Folles" - ove si esibiscono drag-queen - e stanno insieme da vent'anni. Laurent, figlio di Renato e di una donna con la quale quest'ultimo ebbe una fugace relazione, turba la serenità della coppia, dichiarando di volersi sposare con Adrienne Charrier, figlia di un arcigno parlamentare ultraconservatore; per uscire indenne da uno scandalo che travolge il suo partito, l'uomo, benchè riluttante, acconsente al matrimonio, poichè crede che il papà di Laurent sia un influente diplomatico. Si mette in viaggio, insieme a moglie e figlia, per conoscerlo; Renato vorrebbe imbastire una farsa, nascondendo la verità sulle proprie attività e la composizione della propria famigliae ma Albin non è affatto d'accordo. Adattamento cinematografico della commedia teatrale "La Cage Aux Folles", titolo con il quale il film è uscito in Francia, "Il Vizietto", diretto da Edouard Molinaro, affronta con coraggio il tema della normalità legato alle unioni omosessuali. I due attempati gay che convivono sono Renato ed il più effemminato Albin. Benchè quest'ultimo possa apparire come "macchietta", la messa in scena evidenzia l'amore che lega i due protagonisti, ognuno con i propri modi, le proprie paure, i proprio motivi per non essere d'accordo in qualcosa con il compagno. Renato mostra un po' di stanchezza, ma riconosce che grazie ad Albin ha trovato la pace interiore; Albin, dal canto suo, è tormentato dall'apparente "distrazione" di Renato. Gli rimprovera "il vizietto" di non essere del tutto indifferente al fascino femminile, evidenziando un completo rovesciamento di prospettive circa la normalità delle relazioni. Sono plausibili dinamiche di un rapporto di coppia, la quale resiste comunque a difficoltà ed incomprensioni. La necessità imposta dalla volontà di Laurent mette a dura prova la tenuta del legame tra i due. Il sensibile Albin, pressato per farsi momentaneamente da parte, si sente rifiutato, ed evidenzia tale impressione con il proprio modo di fare, plateale ed istintivo. La farsa a beneficio dei genitori di Adrienne alla fine è avviata, ma non riesce. E' difficile nascondere cio che si è, e del resto non ce n'è motivo. Il perbenismo dei coniugi è motivato da desiderio di tutela delle apparenze connesso allo status sociale, ed al carrierismo politico; in particolare Simon, il papà di Adrienne, non esita ad usare trucchi assurdi pur di sfuggire a giornalisti pettegoli. Dunque, nonostante la recita vada all'aria, l'epilogo è lieto, e molto divertente. I membri dela famiglia Charrier, ancora una volta oggetto d'interesse della stampa scandalistica, fuggono dalla casa della coppia gay attraversando i locali del night club nascosti sotto pesanti traverstimenti. Per la gran parte della commedia, il riso è a tratti amaro. Difficile non entrare in empatia con Albin, persona fragile, passionale, sensibile, bersaglio ideale per lazzi e valutazioni omofobe; l'uomo è interpretato dall'attore francese Michel Serrault. Ugo Tognazzi è Renato, certamente più concreto e determimato del compagno. Attenzione ed interesse sono tenuti alti da un ritmo sostenuto, dalle musiche di Ennio Morricone, da un sempre più intricato rapporto tra i personaggi. Fa infatti la sua apparizione anche la madre naturale di Laurent, la quale vorrebbe dare una mano al giovane, in totale contrasto con Albin, il quale rivendica il ruolo di mamma di fatto del giovane, avendolo, nel corso degli anni, amato ed assistito. Questo film merita senza dubbio una visione, tanto quale opera d'intrattenimento, quanto poichè tratta temi assolutamente attuali, senza cedere a buonismi o ipocrisie.

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