Regia di George Cukor vedi scheda film
Un equivoco uomo d’affari, con intrallazzi vari nel sottobosco politico, sente il bisogno di rendere presentabile in società la sua pupa e la affida a un giornalista. La prevedibile svolta sentimentale si traduce in una conversione della pupa, che si rende conto di essere stata usata come prestanome e si rifiuta di assecondare gli sporchi giochi del suo ormai ex amante. In epoca di incipiente maccartismo, un film sanamente democratico che pur se in toni da commedia mette in guardia contro le degenerazioni del sistema; le lezioni di educazione civica impartite da Holden risultano persino un po’ didascaliche, e forse si ride meno di quanto prometta lo spunto, ma l’impressione d’insieme resta piacevole. Il merito è soprattutto di Judy Holliday, ochetta svampita che cresce insieme alla vicenda, e un po’ anche della doppiatrice Rina Morelli, che le presta una voce inconfondibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta