Regia di Roberto Roberti vedi scheda film
Gennaro, custode di un antico palazzo nel centro di Napoli, deve occuparsi di Graziella. figlia illegittima del padrone del palazzo, alla morte dell'uomo. Se inizialmente nulla sembra facile per la ragazza, che eredita solo debiti, le cose miglioreranno decisamente all'arrivo nell'edificio di una nuova famiglia benestante, soprattutto per il giovane rampollo che da subito adocchia Graziella.
Nonostante gli elementi di sicuro interesse non manchino, La bocca sulla strada risulta un'operina di scarso appeal, un melodramma piuttosto blando nei contenuti e disposto sulla scena con mestiere, ma nulla di più. Gli elementi di interesse, dunque: una sceneggiatura di Guglielmo Giannini, tanto per cominciare, tratta da un soggetto scritto da Fernando Spirito (nome che, al contrario di quello di Giannini, non dice nulla: questo è infatti il suo unico credito in ambito cinematografico); la firma in regia del veterano del cinema muto Roberto Roberti – vale a dire Vincenzo Leone: il padre di Sergio Leone, insomma; e per finire un cast di notevole impatto per l'epoca che prevede le presenze, tra gli altri, di Carla Del Poggio, Armando Falconi, Giuseppe Rinaldi, Franco Coop, Vera Bergman, Guglielmo Barnabò e Franco Rondinella (e pare che tra le comparse ci sia anche il dodicenne Sergio Leone). Roberti fu uno dei tanti artisti che non seppero ambientarsi all'avvento del sonoro nel cinema: questa fu infatti la seconda delle sue tre regie 'non mute', prima del definitivo abbandono – con dichiarata amarezza – delle scene. Il film di per sé non è neppure male, ma francamente già dalla trama non lascia il segno e i ritmi sono piuttosto bassi; l'unico tra gli interpreti a far bella figura è Falconi. 3,5/10.
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