Regia di Ricky Tognazzi vedi scheda film
Ricky Tognazzi è (stato) un buon regista.
Detta oggi questa affermazione potrebbe far storcere, giustamente, il naso ai più, ma non si vive solo di presente (nel quale pare evidente, tranne in rari casi, come non si voglia/possa guardare ad una realtà piena di storie forti e scomode da raccontare) e Ricky Tognazzi alle prime esperienze di regista, prima di questo anche “Ultrà” fu un piccolo cult, faceva prospettare un futuro decisamente più interessante per la sua carriera poi scivolata via con tanti film e poche cose da segnalare.
Il procuratore De Francesco (Andrea Cecchi), da poco trasferito su sua specifica richiesta a Marsala in sostituzione di un collega ucciso, finisce ben presto nel mirino della mafia, visto che le sue inchieste non guardano in faccia a nessuno.
Potrà fidarsi solo della sua scorta (Claudio Amendola, Ricky Memphis, Enrico Lo Verso e Tony Sperandeo) che sarà, come lui stesso, in serio, quanto costante, pericolo.
Film che appare sincero fin dalle prime immagini e che seppur non possa vantare un tessuto rappresentativo che vada al di fuori di una certa semplicità formale, si giova di una buona, quanto apprezzabile, profusione d’intenti.
Così le vicende che vediamo destano l’attenzione grazie al loro spaziare tra le nefandezze di un contesto corrotto ed atti di eroismo (giustamente) morale del giudice e degli uomini che proteggendolo mettono a repentaglio la loro vita per una giusta causa.
L’operazione appare corretta e non ricerca con ostinazione facili consensi, per un cinema d’impegno, cosciente di se stesso e di ciò che racconta.
E direi che questo è un po’ il succo del discorso che fa lievitare tutta l’operazione.
Probabilmente non siamo di fronte ad un grande film in senso stretto, ma ad un tipo di cinema comunque necessario e che oggi ci siamo un po’ dimenticati di fare, un po’ come se la mafia non esistesse più (o più probabilmente è ormai fin troppo all’interno del tessuto quotidiano).
Necessario per contenuto, non imprescindibile a livello puramente cinematografico, in ogni caso da vedere a prescindere da tutto.
VOTO : 7/10.
Promettente, peccato che poi si sia perso su strade molto diverse da questa.
Determinato e convincente, peccato che anche lui poi si sia dedicato prevalentemente ad altro (e con risultati complessivamente poco apprezzabili).
Buon atteggiamento e discreta presenza in scena.
Bravo.
E' il giudice.
Ruolo che interpreta con rigore e volontà.
"Uomo preso dalla strada", si presta con genuinità e partecipazione.
Molto meglio rispetto ai suoi standard.
Volto appropriato, interpretazione efficace.
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