Regia di Sergio Cabrera vedi scheda film
"La strategia della lumaca" funziona che il film inizia e quando i personaggi cominciano ad entrare in azione ci si addormenta e ci si sveglia con l'esplosione finale. In realtà il film di Cabrera è di quelli di cui i critici non riescono a parlar male, ma è ben poca cosa. Attinge a piene mani al realismo magico di Garcia Marquez (ovviamente imprescindibile per un film colombiano), tanto che lo si potrebbe definire "Cent'anni di vita condominiale". Il film ha un'impostazione anarchica e stracciona venata da un sottile surrealismo, che però si rifà a tutti gli stereotipi del cinema surrealisteggiante, dall'ultimo Jodorowsky alla commediaccia americana (la seduzione dell'avvocato Mosquera), fino a certo cinema italiano tipo "Mi manda Picone" (la figura del quasi avvocato).
La vicenda è però tirata per le lunghe - per non parlare della metafora a sfondo politico sociale - e le buone intenzioni, simbolizzate dall'alleanza tra una sinistra anarchica interclassista e un cristianesimo puro e povero (vicino alla teologia della liberazione) e dalla satira del marxismo più dogmatico, annegano in un mare di noia.
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