Regia di John Waters vedi scheda film
Allegro, colorato, kitsch, pieno di mostriciattoli (esteticamente o moralmente parlando): è pur sempre Waters. Però, a differenza dei suoi lavori del passato, questa volta non c'è messaggio da decifrare, non c'è doppio fondo, nessuna ironia a coprire il vero volto del film: questa è e rimane una commedia sentimentale con velleità di musical. Velleità perchè il ruolo della musica è piuttosto ampio, ma non predominante, nè fondamentale (ma ben più che di semplice cornice). E' inoltre una grottesca - e in questo riuscita - parodia dell'America e degli americani degli anni '50, da James Dean a Elvis, passando ovviamente per Grease e prendendo le mosse dall'eterna tragedia (qui camuffata, slabbrata in commedia ultrapop) scespiriana di Romeo e Giulietta; il tono sguaiato e allegrotto non inganni: il cinismo di Waters è sempre in agguato, fra genitori morti sulla sedia elettrica e polmoni d'acciaio a cui si forano le ruote.
Anni '50, Usa, lui ama lei; lui però è un giovane 'ribelle' scapestrato, lei una ragazza per bene. La famiglia di lei è contraria, una rissa manda pure il ragazzo in carcere per un po'. Ma l'amore trionferà comunque su tutto.
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