Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Qualcosa di più che un semplice documentario, qualcosa di più di una serie di appunti sciolti sul futuro lavoro (che peraltro Pasolini mai realizzerà) da girare, qualcosa di meno di un vero e proprio 'film': questa opera vuole essere una 'anticipazione ragionata' del prossimo film in cantiere, svelando al pubblico non solo i volti ed i luoghi che Pasolini va ricercando, ma anche i contenuti e le riflessioni di fondo dell'Orestiade in fieri. Il commento della voce fuori campo è ad opera proprio del regista, che spiega come l'Africa degli anni '60/'70, impegnata in un rapido ed efficace processo di emancipazione, rappresenti il futuro dell'umanità; sorge così il parallelo fra l'antichità greca e la modernità africana. Colonna sonora jazz con Gato Barbieri, ripreso anche durante una jam con musicisti africani. 6/10.
Pasolini fa sopralluoghi in Africa per scoprire volti e set adatti per la sua idea di girare l'Orestiade di Eschilo in tali luoghi. Ma davvero l'africano degli anni '60/'70 è paragonabile ad Oreste? Il regista lo chiede ad alcuni studenti africani dell'università di Roma.
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