Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Fine anni ’60, Pasolini se ne va in giro per l’Africa con l’intenzione di raccogliere spunti e riflessioni su un suo prossimo film, ispirato dall’opera di Eschilo, l’Orestea. Attraversando l’Africa e osservandone la cultura, PPP ritrova delle assonanze, delle somiglianze, tra quella che fu la primitiva mitologia greca classica e l’Africa contemporanea ed è proprio da queste che decide di partire per costruire la sua pellicola che però non vedrà mai la luce.
Accompagnando il tutto con un suono jazz di sottofondo, ad un certo punto si capisce che l’intenzione di Pasolini è quella di comporre un musical, dall’ambientazione africana nello stile ma moderna nel tempo, sicuramente qualcosa di mai visto prima.
Per testare al meglio la sua idea, PPP ad un certo punto inizia addirittura a girare delle vere e proprie scene, con persone del posto, utilizzando la musica jazz di cui sopra, lasciandoci quanto meno il gusto di un film dall’alto potenziale attrattivo.
Un documento dal valore inestimabile che meglio di un film riesce a farci capire la figura del Pasolini regista e del meticoloso lavoro di studio che anticipava ogni sua messa in scena.
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