Regia di Robert Florey, Joseph Santley vedi scheda film
Come è noto, i fratelli Marx esordirono al cinema con questo The cocoanuts (letteralmente 'Noci di cocco', ma in Italia è stato distribuito con il serioso e fuorviante titolo de 'Il ladro di gioielli') costruendo il loro successo planetario sulle solidissime fondamenta dell'omonima commedia teatrale, replicata per anni e ormai celeberrima in tutti gli Stati Uniti. Per essere il loro primo film, la Paramount non bada a spese: viene infatti realizzato con le innovative tecniche del sonoro (anche perchè altrimenti sarebbe stato un sicuro fallimento, privando il pubblico anche solo parzialmente della verve incontenibile dei testi di Groucho) e, pur trattandosi della trasposizione di un'opera teatrale e quindi richiedendo soltanto scene in interni e mezzi limitati, non vengono lesinate le comparse. Per il cast tecnico sono altresì reclutati nomi giovani, ma già ottime promesse come George Folsey (fotografia; in seguito riceverà 13 nomination all'Oscar, senza vincerne però mai uno), Robert Florey e Joseph Santley (alla regia). Accanto ai quattro fratelli, come sul palco a teatro, anche sulla pellicola c'è la storica spalla di Groucho, Margaret Dumont, a garantire appoggio per le inimitabili sfuriate linguistiche con raffiche di battute nonsense spesso intraducibili, poichè basate su giochi di parole, del baffuto protagonista; non mancano neppure i numeri musicali di Chico (al piano, nel pre-finale) e di Harpo (all'arpa) che contraddistinguono e contraddistingueranno ogni lavoro dei fratelli, così come fanno parte integrante anche del film i balletti e le canzoni composte dal grande Irving Berlin. Considerando la novità del sonoro al cinema, si può comprendere il motivo per cui è stato riservato tanto spazio alla musica e alla danza; allo stesso tempo questa scelta ci ricorda in maniera netta che il copione muoveva i suoi passi da uno spettacolo teatrale. Al di là dell'ovvia constatazione che si sta comunque parlando di una trama risibile, pretestuosa (sceneggiatura di Morrie Ryskind dalla commedia di George Kaufman) su cui vengono innestate le gag e le scenette dei comici protagonisti, non sorprende però rilevare nel complesso del lavoro una struttura tanto stabile: perché i Marx erano ormai sulla scena da molti anni e questo esordio cinematografico è soltanto l'ennesima conferma del loro smisurato talento. Una scena memorabile su tutte, quella dell'asta. 6/10.
L'albergo Cocoanut è diretto disastrosamente dal farneticante signor Hammer; fra gli altri, vi sono ospiti due ladruncoli, una guardia che li tiene d'occhio, una coppia di innamorati e la facoltosa signora Potter, a cui viene improvvisamente sottratta una collana da centomila dollari.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta