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Cape Fear. Il promontorio della paura

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Cape Fear. Il promontorio della paura

di Lord Holy
6 stelle

Se non fosse per l'ottimo Robert De Niro, questo film non potrebbe vantare alcuna superiorità rispetto ad altri del suo stesso genere. Ha sì dei buoni momenti di tensione con la "t" maiuscola, ma devo riconoscere che molti dei suoi pregi sono dilapidati da una comicità palesemente involontaria e un'assurdità di fondo che contrasta aspramente con quelli che dovrebbero essere i propositi di un thriller coscienzioso. Escludendo, infatti, quei rari casi (auto)ironici che non si prendono affatto sul serio e l'intento dei quali è perfino satirico, negli altri è generalmente controproducente avere dei protagonisti che non agiscono secondo logica ma che invece cadono costantemente e insulsamente vittima dei più banali espedienti.

In sostanza, è inutile negare la categoria nella quale rientra quest'opera (la seconda, ovviamente). Dunque era naturale attendersi turbamento ed ansia da un film che si presuppone essere un thriller serio. Purtroppo viene tutto rovinato da un manipolo di personaggi veramente ridicoli data la loro ingenuità (per non dire di peggio), tanto che ci si ritrova inevitabilmente per tifare Max Cady senza se e senza ma, essendo l'unico a dimostrare un briciolo di cervello nelle sue azioni.

Sulla trama

L'ex galeotto domina su una famiglia e un detective che non brillano certo per intelligenza. Fossero stati meglio curati anche questi ultimi, il film ne avrebbe tratto giovamento.

Sulla colonna sonora

Ai limiti dell'horror, pare quasi eccessiva e stride assai con il malaugurato riso suscitato da certe scene.

Cosa cambierei

Come ho detto, se per un film thriller non si sceglie la parodia ma si preferisce osservare i tipici canoni austeri del genere, allora è indispensabile avere alla base una solida sceneggiatura che induca i protagonisti ad azioni avventate soltanto per paura o pazzia e non per loro stoltezza.

Su Martin Scorsese

Regia impeccabile, direi, allucinogena e ansiogena come si conviene.

Su Robert De Niro

Se a un impareggiabile personaggio già a livello di sceneggiatura si aggiunge quel mostro di bravura che è De Niro in forma smagliante, il risultato non può che oscurare e surclassare tutti gli altri attori del film, retto da lui soltanto.

Su Nick Nolte

Non è un granché il suo Sam Bowden, pertanto temo si sia trovato a disagio nell'interpretarlo.

Su Jessica Lange

Una Leigh Bowden inamidata e non molto espressiva.

Su Juliette Lewis

Buona prova, ma è limitata dal ruolo di una irrealistica Danielle Bowden.

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