Regia di Emidio Greco vedi scheda film
La storia semplice raccontata in questo film è tratta dall'ultimo romanzo di Sciascia ed è veramente semplice, nella sua tragicità, la storia di un insabbiamento di prove per salvaguardare il buon nome dell'Arma.
La sceneggiatura segue allla lettera il romanzo ed è un crescendo di tensione fino ad un finale che lascia sbigottiti, tra dialoghi splendidi, calibrati che ci portano ad una vera e propria denuncia di abuso di potere, come spesso accade nei testi di Sciascia, dove , dal procuratore all'ultimo degli agenti, non si salva nessuno, per non parlare del semplice cittadino che, una volta tanto, prodigo nel comunicare indizi utili a risolvere il caso, verrà prima indagato e poi addirittura trattenuto senza uno straccio di prova a suo carico, portandolo poi a scegliere l'omertà.
La grande debolezza di questo film sta nel fatto che sia girato come uno sceneggiato televisivo, tant'è che alle prime scene ho avuto un momento di smarrimento, convinta di trovarmi di fronte ad un episodio di Montalbano, musiche comprese. Gli attori poi..:Ennio Fantastichini con tutto l'impegno possibile ma con una faccia da museo delle cere, Ricky Tognazzi inespressivo e rigido quasi non sapesse che farsene del proprio corpo; sugli altri ribadisco avrebbero discretamente figurato in ubna fiction. Ovviamente un discorso a parte merita il grande Volontè che come sempre recita alla grande con un carisma incredibile ma che da solo non può sostenere il film, ed è proprio per rispetto suo ed al testo che riesco a dare la sufficenza, altrimenti avrei faticato ad arrivare ad un cinque.
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