Regia di Harry Keller vedi scheda film
Per gli stessi motivi per cui Woody aborrisce questo film, a me piace. Non dico che sia un capolavoro, ma la vicenda è variegata e regge bene senza annoiare, e ne esce un film decisamente simpatico e gradevole. E' tutto costruito sulla pupetta Sandra Dee, la quale però e simpatica e brava, e a suo modo interpreta un personaggio unico: ingenua, innocente tanto da non vedere la malizia degli altri, che però ci capisce più di tutti, che è sincera fino a spiazzare la gente, e ha un grande cuore. Certo certo, il film è costruito un po' a tavolino ed ha intenti morali neppure troppo celati, ma non posso che essere d'accordo con quanto vuole comunicare. Non capisco perché l'avere intenti morali irriti così tanto certe persone, quando anche altri film di loro gradimento ce ne hanno, anche se diametralmente opposti (vedi Pekinpah, Altman...). Anzi, forse sì che lo capisco: è il messaggio che non va giù, quel messaggio che non ha niente a che fare col cinismo e la violenza, che anzi parla di sincerità, di purezza, di amore. Un altro elemento che manda in bestia qualcuno e il rappresentare un mondo quasi idilliaco; chi ha detto che dobbiamo vedere solo squallide città, drammi familiari, odio, ribellione, omicidi, vendetta, droga, pessimismo? Mica tutti i registi si chiamano Ferrara o Tarantino... Un episodio ci dà anche una gustosa presa in giro di certe idee di educazione moderne, che allora erano appannaggio solo di elite intellettuali, ma che oggi sono diffuse ovunque con effetti disastrosi. Il film gioca un po' furbescamente sul fatto che la protagonista, oltre che ad essere molto carina, mostrava meno anni di quelli che aveva (sono una donna sviluppata, io...). Comunque la battuta finale, con la collana che si ferma nel reggiseno senza scivolare di sotto è decisamente gustosa e strappa una bella risata. E' un film innocuo che non può far male a nessuno, che anzi può fare del bene (a chi non ha il cuore deturpato dal cinismo, dalla violenza, dall'ideologia moderna che vorrebbe un'umanità "emancipata" da tutto ciò che è tradizionale, per cadere preda di tutti i vizi e della disperazione).
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