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La bella di Lodi

Regia di Mario Missiroli vedi scheda film

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La recensione su La bella di Lodi

di mmciak
6 stelle

"La Bella di Lodi" diretto nel 1963
da Mario Missiroli,devo dire che
non mi è dispiaciuto.

La storia racconta che Roberta è la giovane
e ricca figlia di proprietari terrieri lombardi e
Franco invece è uno squattrinato meccanico
che lavora in un garage sull'Autostrada del Sole.

I due si conoscono sulla spiaggia di Forte
dei Marmi e piano piano si innamorano.

A dispetto della disparità dei caratteri
i due sembrano andare d'accordo,e allora
partono sull'Alfetta di Roberta per un viaggio che,
tra dissapori e riconciliazioni,li porta in giro
per l'Italia del boom economico.

Il Film prodotto dalla Arco Film è l'opera
Prima e Unica di Mario Missiroli,ed è tratto
dal Romanzo omonimo di Alberto Arbasino,
e si colloca nella nostra amata "Commedia all'Italiana",
che ci narra due persone di diversa classe sociale
che si innamorano e cominciano un viaggio per
l'Italia durante il Boom economico.

Per quanto la paternità registica del Film nel
Libro di Giuseppe Panella:"Alberto Arbasino"
del 2005,racconta lo stesso
scrittore che fu una co-regia
proprio con lui e fu diretto a quattro mani,
ma nei titoli fu deciso di mettere solo il nome di Missiroli.

Allora vediamo le giornate come passano di
Roberta,che fin dal principio,è descritta come
una dura che si impone verso gli altri e che ha tante idee
per la testa,ed è interpretata da una bellissima e
già bravissima Stefania Sandrelli,che già all'epoca
era all'apice della carriera dopo gli exploit con Germi.

Comunque durante la visione ti accorgi di non essere
di fronte al classico prodotto degli anni '60 soprattutto
per la scelta serrata del montaggio con buon senso
del ritmo e un linguaggio narrativo molto immediato,
e di situazioni diverse che collocano la pellicola
come unicità per questo particolare.

Poi mette insieme due classi sociali diverse che
dopo che si conoscono e innamorano intraprendono
un viaggio e allora frequentano Alberghi,ristoranti
e studiano progetti,e si nota questa voglia di investire in questa
Italia dove si respira molto il periodo del boom economico.

Ma con questa metafora praticamente fa una
critica feroce verso l'alta borghesia e lo fa capire
nelle situazioni quando Roberta è a casa dove si
nota la superficialità dei ricchi e con tutto sopra
le righe anche la perdita di valori,e dove pensano
solo ai soldi e come farli.

Poi ma partiamo dal principio
dove i due si conoscono in maniera occasionale
su una spiaggia a Marina di Pietrasanta in
un pomeriggio d'estate,dove appunto Roberta
lo tratta con indifferenza.

Poi si incontrano passano una serata insieme
dove poi Roberta verso Franco non ha un bell'impatto
perché lo fa arrestare mentre gli regala un cane.

Poi ci ripensa e i due intraprendono una
relazione che li porta in varie località
del nord Italia.

La giovane Roberta arriva a vivere per
qualche tempo in un motel d'autostrada pur
di stare vicina al suo amante che lavora all'ACI,
con il tentativo di introdurlo nel mondo
borghese dell'imprenditoria e farne
un manager commerciale nel settore
delle automobili,anche se alla fine invano,
ed è interpretato dal bravo Ángel Aranda.

Il regista tra canzoni del periodo e situazioni
riesce a farci respirare l'aria di quegli Anni
di prosperità economica però sempre con l'occhio
critico verso la ricca borghesia.

La scena che mi è rimasta impressa è quella
dove Roberta e Franco sono in stanza,
che arriva la cameriera a portarci il caffè
in stanza,e lei fa tutta la scena di schiena,
che poi è stata immortalata con la Locandina.

Però a mio parere è stato un peccato che
Massiroli non abbia fatto più Regia Cinematografica,
proprio per questo suo linguaggio narrativo interessante
e si è dedicato più a quella Teatrale.

Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove figurano anche:

Elena Borgo-Maria Monti-Giuliano Pogliani-
Cesare Di Montagnano-Gianni Clerici-Renato Montalbano
e lo stesso Mario Missiroli.

Invece nel Cast tecnico segnalerei che hanno lavorato
quello che diventeranno nomi di spicco della nostra Cinematografia
con grandi risultati e figurano la splendida
Fotografia in bianco e nero di Tonino Delli Colli,
il già citato montaggio di Nino Baragli,
le musiche del Maestro Piero Umiliani
e le scenografie e i costumi di Danilo Donati,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione un Film inconsueto
per la "Commedia all'Italiana" degli
anni '60 che guarda con occhio critico
il Boom economico,soprattutto per via
dell'interessante serrato montaggio e con
le continue situazioni e città che cambiano
in continuazione,dove un viaggio di due classi sociali
diverse e un incontro di punti di vista con scontri
e riconciliazioni per un interessante ritratto di
un Italia che non c'è più.

Il mio voto: 6,5.

 

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