Regia di Mark Robson vedi scheda film
Catastrofismo all'americana con buoni effetti speciali per l'epoca e la consueta epopea dei sentimenti che preludono al disastro con cerimoniosa e melliflua cadenza esistenziale in inconscia attesa della tragedia che poi omologa tutti gli umani a regime di bontà, rispetto e solidarietà, ma anche offre la possibilità di vendetta profittando della fatale eversione sociale di un post terremoto. Metafora escatologica dell'umanità in rapporto all'improvviso senso della fine.
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