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Lo spaventapasseri

Regia di Jerry Schatzberg vedi scheda film

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La recensione su Lo spaventapasseri

di Baliverna
8 stelle

Secondo me è uno dei migliori film americani degli anni '70. E' un prodotto di quella Nuova Hollywood, la quale in certi casi si espresse in opere troppo didascaliche e ideologiche, a volte rabbiose e polemiche, mentre in altri - come in questo - seppe creare film umani e riflessvi, che si interrogavano con pacatezza e onestà sullo sbandamento e disorientamento di chi in quegli anni era sulla trentina.
Questa è innanzitutto una bella storia di amicizia, di quella vera, dove ci si aiuta e sostiene, e dove si è disposti a rinunciare ai propri sogni, anche a lungo cullati, per aiutare l'amico in difficoltà. Entrambi i protagonisti sono ben tratteggiati, anche scoprendo a poco a poco il loro passato, e il modo con cui esso li ha segnati. L'uno ha come difetto l'incapacità di dominarsi nei momenti di ira, l'altro ha nel cuore un tremendo senso di colpa, che fa di tutto per nascondere, anche quando diventa schiacciante e insostenibile. A questo proposito, tutta la sequenza della telefonata alla sua ex e della fontana è secondo me grande cinema. Il tormento interiore del personaggio di Pacino viene messo molto bene a fuoco, grazie alle accortezze della regia e  dell'interpretazione dell'attore. Molto brava anche l'attrice che interpreta la donna. L'uomo che, per incapacità ad essere... uomo e a prendersi le sue responsabilità, abbandona la donna proprio nel momento in cui dovrebbe starle più vicino è una categoria mai estinta, che tuttavia in quegli anni era in aumento, e che oggi è ulteriormente degenerata (o abortisci, o ti lascio). Tuttavia il lancinante senso di colpa del fuggiasco e il suo maldestro tentativo di riparare hanno in sé qualcosa di nobile che in parte riscattano il grave atto di viltà.
Anche i personaggi secondari che incontrano nella loro perigrinazione in quell'America un po' squallida sono ben tratteggiati, e in qualche modo parlano di un'epoca e di uno stato d'animo, piuttosto disillusi e malinconici. Su tutti si possono citare le due donne, l'una delle quali segretamente e testardamente innamorata del personaggio di Gene Hackman.
E' un film molto scorrevole, ben diretto, interpretato da due grandi attori, che ha molto da dire sulla vita, e che in fondo è anche umile. E' un tipo di cinema che oggi manca.

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