Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Bob il giocatore (titolo originale “Bob le flambeur”) è stato girato da Jean-Pierre Melville nel 1955 ed è il primo dei film di argomento malavitoso che hanno dato fama al regista, peraltro non molto prolifico. Tali film sono generalmente considerati dei noir ma in realtà, come è stato giustamente osservato, “noir“ è la definizione di uno stile, di un’atmosfera, piuttosto che di un genere narrativo: il regista stesso considerava questo film non come un poliziesco ma come una commedia di costume. Ciò che lo apparenta al noir è lo stile asciutto e teso, anche se talvolta con qualche notazione ironica, con dialoghi brevi ed incisivi, perfetto per raccontare le vicende di personaggi disillusi, ai margini della società, che badano al sodo senza tanti fronzoli o pause riflessive: è privilegiata la rappresentazione verosimile del concreto svolgersi dei fatti, senza far ricorso a simbolismi o metafore.
Il film racconta la storia di un uomo di mezza età, in passato rapinatore, amante della bella vita e giocatore incallito e perdente) che coglie l’occasione per organizzare un grosso colpo …La storia è strutturata in due parti: la prima, piuttosto lunga, si sofferma a descrivere ambienti, personaggi disillusi al margine fra legalità e malavita e le relazioni fra questi, la seconda è incentrata sulla minuziosa preparazione del colpo. L’intreccio è un classico di quegli anni: è evidente il parallelismo con Giungla d’asfalto di J. Huston (la preparazione), Rapina a mano armata di S. Kubrick (la preparazione e il ruolo ambiguo delle donne), Rififii di J. Dassin (sceneggiato da Auguste Le Breton, autore del soggetto del film di Melville).
Il montaggio serrato concorre con una mdp piuttosto mobile, che spesso indaga con primi piani lo stato d’animo dei personaggi, a dare un ritmo sostenuto alla narrazione ed a rendere avvincente la visione. L’interpretazione degli attori è convincente e vanno ricordati almeno una giovane Isabelle Corey, Daniel Cauchy e Guy Decomble. Il protagonista Bob è impersonato dall’ottimo Roger Duchesne, attivo negli anni Trenta; è singolare il fatto che tale attore, epurato per aver collaborato con i nazisti durante la guerra e, forse, anche informatore della Gestapo, sia stato scelta dal regista (il cui vero nome era J.-P. Grunbach), di famiglia ebrea ashkenazita e membro della Resistenza: questo è stato il primo film da lui interpretato dopo il 1945 e successivamente ha partecipato solo ad altri tre film.
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