Regia di Giuseppe Bertolucci vedi scheda film
Una giornalista arrivista deve intervistare una popstar schiva e viziata. Trova solo difficoltà, così pensa bene di rivolgersi alla sorella tossica della diva, alla sua principale rivale e a una serie di altri personaggi femminili sgangherati.
One woman show per Sabina Guzzanti, che si stenterebbe a crederlo ma è sorella del dotatissimo Corrado, anzi uno fra i maggiori comici italiani della sua generazione. Sabina è invece esattamente ciò che questo Troppo sole mette nudamente in scena: una caratterista dai toni sguaiati, iper-regionalista (qualunquista?), tutta mossette e gridolini, che non azzecca una singola battuta in novanta minuti di film (da lei stessa scritto insieme a David Riondino). Una pellicola giustamente dimenticata non appena uscita in sala, un passo falso piuttosto grave per un regista dall'attività variegata quale Giuseppe Bertolucci, già capace di esaltare le potenzialità di un Benigni alle prime armi (Berlinguer ti voglio bene, 1977). Ma qui, semplicemente, la sostanza non c'è: una trama pretestuosa, priva di un intreccio logico minimamente solido, e una serie di personaggetti burineschi - tutti preoccupantemente simili l'uno all'altro - che lasciano il tempo che trovano, suscitando perplessità più che ilarità. Frequenti pure i siparietti musicali, nei quali la Guzzanti dà il peggio di sè. Il suo meglio lo troverà parecchi anni dopo, come documentarista: ma quel momento qui è ancora lontano. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta