Regia di Salvatore Piscicelli vedi scheda film
Piscicelli tenta la Nashville partenopea, ma stenta ad infondere all'insieme il respiro ampio che era riuscito a dare Altman alla propria creatura. Comunque riesce abbastanza bene a descrivere il caos e il vuoto che sottostavano agli anni ottanta di una Napoli che per certi versi aspirava tristemente al ruolo di succedaneo della Milano da bere. Purtroppo per Piscicelli e per lo spettatore italiano, però, Altman aveva alle spalle la New Hollywood, cui aveva contribuito da protagonista, mentre il nostro regista cerca di costruire il proprio cinema avendo come retroterra soprattutto la sceneggiata napoletana e il fotoromanzo. I suoi amati Oshima e Fassbinder sono assai lontani.
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