Regia di Wes Craven vedi scheda film
Wes Craven non è il mio regista preferito, soprattutto per certi accenti sadici e sgradevoli che ho ravvisato in certi suoi film (successivi a questo). Qui non ne ho visti: lo trovo un buon horror, teso e pauroso, che in certi momenti fa saltare sulla sedia. Il modo in cui gli incubi vengono inscenati è di alto livello, e soprattutto onirico, specie quello della scuola. Ho trovato anche indovinato il passaggio graduale dalla realtà al sogno, e la compenetrazione non sempre chiara tra le due. Fred Kruger sembra incarnare il male in sé, nei suoi lati più spaventosi, che sale misteriosamente dall'inconscio e atterrisce. Egli forse rappresenta anche la coscienza sporca e soffocata, i crimini nascosti, e quello che non vogliamo vedere di noi stessi. Non a caso, il modo per sconfiggere il mostro è affrontarlo, senza negarlo o nasconderlo (e invocare il Sacro Cuore di Gesù).
Un aspetto del film che non si può far a meno di vedere è l'immagine della società moderna che esso dà. Il dialogo tra genitori e figli è zoppicante e problematico: ciascuno ha i suoi segreti, non si confidano tra loro, non si parlano, e quando si parlano si capiscono pochissimo. Le famiglie sono sfasciate, e gli adulti hanno una condotta di vita tutt'altro che esemplare. Per questo gli adolescenti sono spaesati e spauriti, perché mancano di sostegno e di una guida da parte dei grandi.
Gli effetti speciali sono ben fatti, l'ambientazione indovinata (specie le scene in quella specie di cantine).
Ho trovato brava la protagonista Heather Langenkamp, e anche il novellino Johnny Depp. In fin dei conti, un film immancabile per gli amanti dell'horror e forse del cinema.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta