Regia di John Huston vedi scheda film
In genere si tende a lodare questo film di Huston per i suoi valori formali e figurativi (con particolare riferimento all'uso dei colori) ed a svalutarne la riuscita contenutistica. Penso che le cose si possano riequilibrare, nel senso che anche dal secondo punto di vista Moulin Rouge è un film tutto sommato riuscito. È vero che tende ad edulcorare la vita e la figura del pittore francese, ma riesce bene, con pochi tratti, ad accennare le origini della sua forza creativa, che nasceva da una sorta di rassegnata rabbia per quello che era e per come gli altri - in particolare le donne - lo trattavano. I dispiaceri, l'abuso dell'alcol, la frequentazione di locali poco raccomandabili e bordelli, non sono in contrasto con la sua vena creatrice, ma anzi si confondono con essa. Ed è significativa la sequenza iniziale, ambientata proprio nel celebre locale di Pigalle che dà il titolo al film, dove il piccolo artista, relegato ai margini dell'azione, dipinge il vorticoso e coloratissimo movimento delle ballerine del Moulin Rouge. Oltre a ciò, si devono sottolineare la bravura dell'operatore Oswald Morris e l'interpretazione - una delle sue migliori - di sofferta compostezza dell'attore portoricano José Ferrer.
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